SAVELLI – IL CAMMINO VERSO LE ELEZIONI

In attesa di conoscere, con esattezza, la data fissata per le elezioni comunali di primavera, in quel di Savelli, è ufficialmente partita la corsa in vista della prossima campagna elettorale.

Se, da un lato, il voto che si avvicina coincide, come di consueto, con un paese caratterizzato da un torpore quotidiano pressoché inesorabile che riprende insospettabilmente nuova linfa, dall’altro, l’appuntamento elettorale oramai alle porte rappresenta momento propizio per provare a riappropriarsi del concetto di “comunità” inteso nella sua accezione più nobile.

Seppur ai minimi storici sul piano demografico, l’occasione è infatti di quelle in cui un confronto schietto e serrato va orientato a dare un’effettiva svolta al paese cercando di preservare i ridottissimi contorni di un vivere nostrano di per sé già ridotto all’osso.

Tre i concetti chiave con cui affrontare l’epoca elettorale in corso e quelle immediatamente successive: unione, rispetto e solidarietà, sana competizione.

Unione non fa ovviamente rima con unanimismo.

Se quindi è auspicabile che non tutti debbano pensarla allo stesso modo, altrettanto lecito è augurarsi che l’azione dei protagonisti desiderosi di mettersi in gioco non possa prescindere da un progetto amministrativo impregnato di spirito costruttivo, di proposta autentica, di ardente desiderio di voler cambiare realmente le cose.

Rispetto e solidarietà, in tale ambito, rappresentano elementi di presupposto, quasi scontati a cui fare ricorso.

In questa fase che in passato ha visto accendersi esageratamente gli animi, occorre oggi fare invece appello a capacità di discussione che, anche se da posizioni contrapposte e divergenti, poggi su tematiche e questioni collettive avuto riguardo di interessi diffusi piuttosto che di beceri personalismi. Anche laddove, come nell’attualità delle cose, i percorsi personali rappresentano poi, di fatto, l’unica strada da poter intraprendere per farsi largo in un panorama in cui gruppi costruiti intorno ad un pregresso percorso programmatico e/o “politico vecchia maniera” sono praticamente assenti.

In altri termini, serve lo spirito della Savelli capace di spendersi in un’autentica gara di solidarietà per sostenere Peppe Cozza e la ripresa della sua attività piuttosto che l’acredine di un paese in cui, come troppo spesso accade, la competizione si inasprisca accompagnandosi ad irrecuperabili strascichi di carattere amicale e/o parentale.

E serve come il pane, il configurarsi di una sana competizione da condurre animati da idee, da spirito battagliero ma costruttivo, da voglia di metter in campo azioni decise, da rivalità imperniata realmente su tematiche e programmi. Non altro.

In ultimo, mi sia consentita una chiosa del tutto personale per la quale chiedo preventivamente ammenda non essendo di solito avvezzo sbandierare gli accadimenti della mia vita privata sui social.

Questa fase pre-elezioni, per quanto effervescente, ha finito per riguardare anche chi come me Savelli, negli ultimi anni, la frequenta pochissimo.

Anzitutto, mi tocca ringraziare coloro che hanno voluto discutere con il sottoscritto, proponendogli addirittura ruoli di primo piano.

Ringrazio tutti quelli che l’hanno fatto per stima autentica, non sono pochi, quelli che un coinvolgimento lo hanno paventato per pure finalità strategiche, quelli che il mio contributo hanno comunque voluto anche solo ascoltarlo, quanti, ancora oggi, cercano di affidarmi prestigiosi compiti organizzativi che, ahimè, non posso però in alcun modo onorare.

È stato comunque un confronto proficuo che, cosa non secondaria, mi ha permesso di sistemare i conti anche dal punto di vista personale, risolvendo questioni di contrapposizioni passate, create artificiosamente da altri e facendo venir meno animosità che non hanno più motivo di dover esistere al di là di quello che possono poi essere idee talvolta diverse in ambito elettorale.

In risposta a tutte le sollecitazioni ricevute, non posso che ribadire quanto già verbalmente detto: questo momento della mia vita non può contemplare in alcun modo un impegno politico ed amministrativo in quel di Savelli, né in prima persona né con un eventuale sostegno esterno.

Non credo ce ne siano i presupposti, per motivi personali legati ad una sporadica frequentazione del paese natio prima di tutto, ma anche per una totale assenza di precedenti percorsi di condivisione, di idee e di uomini, tali da consentirmi una partecipazione propositiva, realmente costruttiva, da protagonista, come sempre abituato a fare, non da comprimario.

Sarebbe, in ogni caso, una forzatura che mal si concilia con la mia deformata e costante volontà di dover programmare ogni cosa, specie quelle di estrema ed assoluta importanza.

Per questo, assisterò a questa tornata elettorale da spettatore e, per la prima volta, da non residente.

L’unico mio interesse coinciderà quindi con quello di molti altri miei compaesani, residenti e non, che si augurano dal profondo del loro cuore che tutti coloro che vorranno impegnarsi lo facciano in ogni caso avendo quale unico riferimento il paese nella sua interezza e, cosa affatto non scontata, le sorti comuni.

In fondo, in gioco c’è ancora una volta, forse una delle ultime, il bene di un luogo altresì destinato all’oblio.