FARE PER IL PAESE – PRIMO INCONTRO ON LINE

In una piazza virtuale idealmente vicina alla tanto cara Jesulella, si è tenuto il ieri sera (18 dicembre ndr) il primo incontro on line promosso da Antonio Tallarico e dal movimento Savelli2016.

Imperdibile occasione di confronto fra “storie, persone e prospettive”, l’iniziativa ha rappresentato un primo, significativo ed altrettanto stimolante, momento di condivisione di esperienze, di linguaggi, e di idee ispirate da un nobile e coinvolgente quesito di fondo: di cosa hanno bisogno i nostri paesi, Savelli in particolare, per sopravvivere?

L’incontro ha visto il contributo di un discreto numero di partecipanti, fra i quali anche il sottoscritto, collegati dai luoghi più disparati della penisola ed accomunati da risapute origini savellesi, che hanno inteso, per l’appunto, confrontarsi, ciascuno con il proprio punto di vista, su visioni presenti e future, talvolta nostalgiche, in ogni caso costruttive, su tutto ciò che significa savellesità in ottica presente e futura.

Ospite della serata, Ettore Bonanno, giovane imprenditore della vicina Pallagorio, rappresentante della “Emira Digital” ed esponente dell’Associazione “Fili Meridiani”.

L’esperienza e la diretta testimonianza di Ettore, fra amore viscerale per la propria terra e voglia di costruire qualcosa di “buono” in un contesto troppo spesso ritenuto periferico ma capace di regalare storie di straordinaria valenza socio-economica, ha costituito il filo conduttore della serata.

Un momento di confronto e di crescita, incastonato in un contorno di identità e bisogno di narrazione, abilmente moderato da Antonio Tallarico, che ha visto la partecipazione, fra gli altri, di tanti “figli di Savelli”, “costretti” a vivere fuori, ma sempre piacevolmente coinvolti ed attratti da tutto ciò che significa il quotidiano confronto con radici ben solide che vale la pena quindi tenere vive, se non addirittura rinvigorire.

Uno spirito costruttivo emerso, forte ed inconfutabile, già nel corso di questa prima “chiacchierata”, in cui innumerevoli e tutti degni di essere approfonditi si sono rivelati gli elementi di discussione e di riflessione emersi.

Idee ed appunto prospettive, diverse fra loro, seppur diversamente stimolanti, bisognose di essere sviscerate e portate avanti con il costruttivo spirito di condivisione che ha animato questa prima occasione di dibattito.

Dovessi definirne, in breve, il senso, per questo primo momento di scambio e di reciproche vedute, utilizzerei, senza alcun dubbio, l’espressione “ottima base da cui partire”.

Di questo, infatti, si può parlare a margine di una iniziativa che, proprio prendendo spunto dall’esperienza diretta di un giovane conterraneo capace di costruire e costruirsi in una realtà parecchio simile alla nostra, ha saputo far emergere il lato buono del voler condividere idee e progetti di diversa natura.

Proposte, di carattere culturale e sociale, su cui si fonda il senso stesso del voler fornire un contributo ai bisogni di vita del paese e di tutto ciò che esso rappresenta in termini di storie da preservare e raccontare.

Motivo per cui, archiviata questa prima “puntata” di un percorso che si preannuncia assai stimolante da intraprendere, l’appuntamento è per un prossimo, ravvicinato ed altrettanto proficuo e partecipato momento di scambio.

Per condividere, appunto, punti di vista su quello che “potrà essere” e che si “potrà fare” sfruttando, sino in fondo, le innegabili opportunità della “rete” e di tutto ciò che essa potrebbe insospettabilmente rappresentare.