SEBINO NELA, UN CAMPIONE VERO A SAVELLI

Quando mio fratello Domenico, quello calcisticamente buono, mi ha riferito della possibilità di poter ospitare a Savelli un grande campione della Roma degli anni ’80- ’90, ammetto di averlo etichettato come il solito sognatore.

Di lì a poco, grazie alla sua provvidenziale caparbietà ed al successivo impegno di tutti i soci del Roma Club Savelli Giuseppe Chiarello, quello che sembrava un sogno è diventato invece splendida realtà.

É accaduto così che il più classico dei ritrovi agostani, la terza edizione della Giornata del Romanista, si sia subito trasformato in un evento unico, a dir poco storico ed irripetibile, coinciso con la visita a Savelli di Sebino Nela, icona della Roma Campione d’Italia 1982-1983 e glorioso calciatore di una compagine leggendaria che ha fatto la storia della squadra della Capitale.

L’eccezionalità dell’avvenimento è coincisa con il prestigio dell’ospite, ma anche con un susseguirsi di emozioni per certi versi insospettabili e finanche inaspettate.

Sebino, uomo simbolo dell’As Roma per ben undici stagioni consecutive, riferimento tecnico di autentiche corazzate targate Liedholm ed Eriksson, ottavo in classifica per numero di presenze all time con la maglia giallorossa, è stato infatti presenza a tutto tondo, capace di far emergere i tratti salienti dell’ex calciatore e del profondo conoscitore del calcio di ieri e di oggi, ma anche quelli di un uomo di spessore in grado di regalare spunti umani e professionali coinvolgenti.

L’iniziativa della presentazione del suo libro, il Vento in Faccia, solo il culmine di una giornata ricca di stati d’animo entusiasmanti che ciascuno dei presenti, sono certo, vorrà custodire nei propri ricordi più piacevoli e degni di essere tramandati.

Per quanto mi riguarda, potessi imprimere le sensazioni vissute, occorrerebbe avventurarsi in una sorta di diario di bordo per scrivere il quale l’esigenza di sintesi soccombe necessariamente innanzi alla naturalezza di sensazioni belle, sin troppo ghiotte da raccontare. Ci provo, sperando di non dover trascurare colpevolmente qualcosa.

Tralasciato il briefing avuto nei giorni precedenti all’evento dell’11 agosto, il primo momento da raccontare è senza dubbio quello in cui insieme all’amico Aristide abbiamo accolto Sebino Nela al suo arrivo alla stazione ferroviaria di Paola.

Il primo incontro ha in questo caso l’impacciato e goffo impatto di due romanisti che, al cospetto di uno dei loro idoli di infanzia ed adolescenza, ritornano ad essere bambini, quasi imprigionati all’idea di avere al proprio fianco un supereroe visto “lottare” con in dosso la maglia della propria squadra del cuore.

Il tragitto Paola – Savelli rappresenta invece l’occasione propizia per conoscere Sebino, parlare di molte delle tematiche trattate nel suo libro, della Roma di allora e di oggi, del passato e della più stretta attualità, di calcio, ma non solo.

Confessata da subito la benevola menzogna raccontata sulla lunghezza del percorso che portava a Savelli, il resto è davvero un incedere intenso di attimi che hanno quale sfondo, non troppo fastidioso, la solita strada impervia, il traffico intenso del periodo estivo, ma anche la suggestiva cornice del cuore della Sila, quella che anche a costo di fare un po’ di ritardo abbiamo inteso far assaporare al nostro ospite che ne è stato sorprendentemente colpito.

Altrettanto bello l’arrivo a Villaggio Pino Grande, location prevista per una sorta di pranzo di benvenuto, nell’ambito del quale Nela riesce sin da subito a rivelare il suo animo socievole anche agli atri componenti del direttivo del Club.

Il meritato riposo è invece preludio ad un pomeriggio che aveva in programma gli appuntamenti più importanti e che alla fine non ha deluso le aspettative andando oltre ogni più rosea previsione della vigilia.

La sede del club aperta per il tesseramento ed i soci trepidanti di attesa hanno accolto infatti l’arrivo del proprio beniamino che, poi dalla sede fino alla sala multimediale, ha simbolicamente capeggiato un’autentica marea di sostenitori giallorossi.

Lungo il tragitto che ha condotto dalla Piazza alla Jesulella, c’erano i romanisti di sempre, i loro figli, i romanisti accorsi dai paesi vicini, gli amici di Caccuri, Cosenza e Catanzaro.

Ma c’era soprattutto un insospettabile corteo di persone, tutti in fila, appassionati ed orgogliosi di poter mostrare, con vanto, i propri colori.

Un cammino bello in ogni suo singolo passo, interrotto poi da quello che a mio avviso è stato il momento più coinvolgente della giornata: l’incontro e l’abbraccio fra Sebino e la madre di Giuseppe Chiarello.

Un incontro spontaneo, da lasciar senza parole per quanto commovente fino all’inverosimile. A tal punto che, per quanto mi riguarda, non sono riuscito a viverlo da vicino.

Il resto riguarda per l’appunto l’iniziativa strettamente legata alla presentazione del libro, nell’ambito della quale Sebino, indossati i panni dell’autore, ha saputo intrattenere il folto pubblico presente per quasi due ore, senza un attimo di tregua e senza fare annoiare la platea in sala.

Si è parlato di Roma, di capitan Agostino, di Liedholm e di Eriksson, di Falcao e di Pruzzo, di Bruno Conti e di De Rossi, di Totti e di Giannini, di Cerezo e di Ottavio Bianchi, di Turone e di Maradona, giusto per citarne alcuni.

Ma si è spaziato soprattutto in un mondo, quello di Nela, caratterizzato preminentemente dalla parentesi tecnica e tattica, ma assai intrisa del senso dell’uomo oltre che dell’ex calciatore, del Dirigente e dell’opinionista televisivo.

L’evento si è poi concluso con i doverosi ringraziamenti a Utr (Unione Tifosi Romanisti), all’Amministrazione Comunale di Savelli ed alla Pro Loco per il supporto ricevuto, oltre che con il programmato gemellaggio con il Roma Club Dino Viola di Catanzaro e la consegna di alcuni doverosi omaggi all’illustre ospite.

La cena sociale, il dopocena in una Jesulella connotata del suo miglior abito estivo e il giorno dopo prima della ripartenza per Roma, le ultime occasioni per intrattenersi anche amichevolmente con Sebino.

Quasi come a ritrovarsi con un amico di vecchia data, da sempre conosciuto, per assaporare lo spirito di condivisione più appagante persino del Sebino calciatore, quello dalle qualità ampiamente risapute ed apprezzate.

Roba da raccontare ai propri nipotini, insomma, per coloro che, in questo angolo di Calabria cosi periferica, seppur residenti in tutta Italia, hanno saputo ritagliarsi, per l’ennesima volta, uno spazio prestigioso per continuare a coltivare, anche in questa circostanza, il senso di una passione che non conosce ostacoli.

La passione per la Roma, da portare avanti quotidianamente mediante l’incessante attività del club che, continua nel tempo, si esplica attraverso le innumerevoli iniziative messe in campo nei cinque anni di propria attività, ultima delle quali, quest’ultima, da mostrare con assoluto orgoglio e rinvigorito spirito di appartenenza.

A conferma, qualora ve ne fosse bisogno, che: “esistono i tifosi di calcio e poi esistono i tifosi della Roma”…