ESTATE

Fra quanti le vacanze le hanno già archiviate e quanti si preparano a trascorrere le ultime ore di lavoro in vista della tanto attesa pausa estiva (fino a qualche ora fa ero fra questi), l’estate prosegue nel suo incedere, con la leggerezza tipica del periodo e la sensazione di un tempo che, inesorabile, passa fin troppo in fretta.

La parentesi estiva 2017 ha sicuramente tratti roventi e a dir poco incandescenti.

Sul piano climatico, anzitutto, luglio e questo agosto ancora in corso, passeranno sicuramente agli annali come estenuanti momenti dai valori termici quasi proibitivi, simbolo di cambiamenti planetari oramai tangibili e di un’inesorabile “africanizzazione” della nostra penisola e del Meridione in particolare.

Mantenendo lo sguardo a certe latitudini, è proprio il Sud che, come al solito, evidenzia i contorni, talvolta paradossali, talvolta estasianti, della bella stagione nel Belpaese.

È un Sud messo in ginocchio dalla natura, la siccità ha raggiunto livelli ben oltre il sopportabile, oltre che dalla mano dell’uomo, armata di intenti dolosi e criminali, che sta letteralmente distruggendo ettari ed ettari di boschi, di territorio, di paesaggi, di macchie, di vita.

Di contro, l’estate mette in risalto ancor di più la bellezza disarmante, per certi versi divina, del nostro Mezzogiorno d’Italia, luogo fra quelli a più alta intensità di meraviglie, specie a sfondo marino e costiero, del pianeta.

Se non si vuole considerare la Sardegna come regione meridionale, Puglia, Sicilia, Calabria, Campania e Basilicata, sono, da questo punto di vista, decisamente tanta roba.

Spiagge mozzafiato, mare cristallino, paesaggi incantevoli rappresentano, in tal senso, un mix inebriante, degno dei più ambiti palcoscenici internazionali e da preferire anche a mete ritenute più affascinanti solo perché esotiche.

È il volto migliore del Sud, quello che ogni italiano dovrebbe tener presente tutti i giorni dell’anno, quello da valorizzare e non rispolverare solo quando si va in vacanza, quello che dovrebbe essere il valore aggiunto sul quale investire anche a livello istituzionale. Ma questo è altro discorso.

A proposito di Sud, dopo essermi goduto, seppur a spezzoni e specie nei week end, il mare intorno a Crotone e Le Castella (meta oramai esaltata anche a livello nazionale), dopo aver scoperto oasi marine paradisiache che prima non conoscevo, il periodo a cavallo di Ferragosto ha per me, come per tanti altri savellesi, il sapore ed il tepore (?) della terra natia.

Attorniato dalla piacevole schiera di amici e parenti di ritorno, dalla familiarità di posti che ad agosto riassaporano bagliori di vitalità perduta, il soggiorno savellese sarà, anche quest’anno, all’insegna del relax e del benessere, con intervalli da dedicare agli eccessi ed a quelle (in)sane abitudini che riportano indietro il tempo fino a quasi fermarlo.

In pratica, un’altra estate, a chiare tinte paesane, con qualche auspicabile gita “fuori porta” ed in grado, comunque, di rigenerare e far cogliere al meglio la dose di energia che lo stacco deve saper infondere.

Un periodo che ci si augura possa essere positivo e che per rivelarsi tale ha un bisogno, quasi essenziale, di essere attraversato da una prospettiva ottimistica e sbarazzina, che tralasci gli schemi e premi le sensazioni, archivi, almeno momentaneamente, le abitudini e lasci spazio alla fantasia.

In poche parole, una vera estate!!!