CHE VINCA IL MIGLIORE!!!

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Le primarie del 5 ottobre per la scelta del candidato del Centro Sinistra alla carica di Governatore della Regione Calabria, rappresentano un’imperdibile occasione di confronto per tutto il Partito Democratico calabrese.

Mettere da parte gli atavici contrasti interni è la base di partenza di una disputa da giocarsi esclusivamente su programmi e contenuti.

In ballo c’è il destino di una regione esausta, con poche prospettive di crescita, nella quale recessione e crisi, comuni anche ad altre latitudini, sono fardelli sempre più insopportabili.

Per scongiurare il pericolo di una “rassegnata disperazione”, perchè la politica possa invertire la rotta, è ora che il Pd divenga, soprattutto in Calabria, forza propulsiva, nelle azioni e nei fatti ancor meglio che nei numeri e negli intenti.

In tale direzione, la consultazione degli elettori rappresenta quindi un’occasione propizia che non va sciupata.

La marcia di avvicinamento a tale appuntamento non è stata delle migliori.

Troppe polemiche e, tanto per cambiare, “fazioni” l’un contro l’altra armata, hanno delineato un clima non proprio idilliaco per una forza politica che in queste occasioni deve sapersi confrontare solo sul piano dialettico e delle proposte (anche se da punti di vista diversi).

D’ora in avanti, il percorso è pertanto obbligato: per i tre competitors (nella foto), come per tutti i democratici, è il tempo di una sfida costruttiva, leale, condotta sui binari della reciproca correttezza.

Anche attraverso una sana competizione interna, l’obiettivo principale è infatti quello di costruire un’alternativa al Centro-Destra ed agli sconquassi della precedente gestione.

Al di là di chi sarà il candidato designato, quindi, la battaglia è comune e va ben oltre ogni riduttiva bega interna.

Ben venga quindi il confronto schietto ma non fine a se stesso, la contrapposizione netta purchè non esasperata, i programmi e le idee non i veti e le ripicche: la barca sulla quale si è oggi, sulla quale ci si dovrà ritrovare domani, è infatti la stessa.

Gli avversari sono da ben altra parte, come da altra parte sono da relegare esperienze amministrative (vedi Giunta regionale uscente) dalle quali il Pd deve sapersi differenziare e distinguere.

L’esempio da seguire è quello del circolo di un piccolo paese, Savelli, che vive queste primarie come la classica “pagina di partecipazione”, un momento nel quale confrontarsi all’interno di un gruppo dirigente coeso, pur tenuto conto delle diverse sensibilità che influenzeranno l’espressione del consenso di ognuno.

Non vi è viatico migliore per primarie che siano il primo passo di un Pd calabrese capace di riappropriarsi del proprio ruolo di governo: la Regione lo reclama, con estremo bisogno e necessità. Ed allora, che vinca il migliore!!!