MISSIONE IN CHINA

Parla italiano, calabrese e savellese in particolare, la prima “missione” di astrofisica delle “alte energie da satellite” made in Cina, avvenuta con successo il 15 giugno scorso, con il  lancio (di cui un video è reperibile su YouTube al sito https://www.youtube.com/watch?v=YMaRoo0GcFk) alle 11.00, ora locale, tramite un razzo “Long March 4B” dalla base di lancio di satelliti  “Jiuquan” nel deserto del Gobi.

Alla missione, la prima di astrofisica della Repubblica Popolare Cinese, inizialmente chiamata HXMT (Hard X-ray Modulation Telescope) ed ora, dopo il lancio, come si è soliti fare, denominata “Insight” (in lingua cinese Huì Yan), ha infatti preso parte il Prof. Filippo Frontera (nella foto prima del lancio di HXMT), dell’Università di Ferrara oltre che Associato dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) di Bologna.

La presenza del Professore, di origini savellesi, rientra nel significativo contributo fornito dallo stesso luminare e dal proprio team che comprende sia ricercatori ferraresi che dell’Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica (INAF) di Bologna.

Nell’ambito in una gamma di attività scientifiche più ad ampio raggio, la missione rappresenta il primo obiettivo raggiunto attraverso la partnership fra il gruppo di ricerca emiliano ed il team di HXMT all’IHEP di Pechino.

Una collaborazione che prosegue da anni e che come sottolineato dal Prof. nella nostra chiacchierata che trasuda di scienza e sapere, “ha riguardato il progetto dello strumento principale (High Energy, HE) a bordo del satellite, oltre alla calibrazione di alcune unità di rivelazione di tale strumento presso il laboratorio LARIX (LARge Italian X-ray facility) del Gruppo di Astrofisica di Ferrara”, che, come egli rimarca con orgoglio, “rappresenta una eccellenza trans-nazionale, unica in Europa, realizzata grazie ad importanti contributi dell’Agenzia Spaziale Italiana”.

L’interesse cinese ad una collaborazione con il team italiano deriva dal successo ottenuto dal satellite BeppoSAX, che, grazie anche al GRBM, strumento di cui lo stesso Frontera era responsabile, ha permesso di risolvere uno dei maggiori misteri dell’astrofisica da circa 30 anni a questa parte: l’origine cosmologica dei lampi di raggi gamma (in inglese Gamma Ray Bursts, GRB).

Grazie al contributo dato alla missione, gli astrofisici ferraresi e bolognesi parteciperanno quindi anche al successivo sfruttamento scientifico.

A riguardo, i risultati di notevole interesse che potranno svilupparsi con HXMT, Frontera li ha già bene in mente e coinvolgono, nello specifico, “lo studio di stelle di neutroni e buchi neri in sistemi binari,  stelle di neutroni isolate con fortissimi campi magnetici (magnetars), studio di GRB e di controparti di segnali gravitazionali da poco scoperti, ricerca di nuove sorgenti di raggi X attraverso il monitoraggio frequente della nostra Galassia da parte della missione”.

La collaborazione su HXMT apre, inoltre, la porta ai dottori di ricerca italiani con indirizzo astrofisico, che potranno approfondire talune tematiche in Cina, sfruttando, a parere dello stesso Professore, “le borse di studio messe a disposizione dall’Accademia Cinese delle Scienze”.

Il contributo dato ad HXMT dal team italiano, oltre che la conclusione positiva della missione cinese, hanno avuto, come prevedibile, ampia risonanza anche a livello internazionale.

Senza dubbio, un altro riconoscimento di prestigio da annoverare nella “bacheca scientifica” di Frontera, le cui gesta riecheggiano anche fra le principali testate scientifiche planetarie (il sito web del giornale “gbtimes” ha dato ampio spazio ad una sua intervista http://gbtimes.com/china/china-launches-x-ray-space-telescope-scan-galactic-plane-black-holes-neutron-stars) a suggello di un’esperienza qualificata, più che consolidata ed ampiamente riconosciuta.

Per noi de “Il Ruggito” che lo abbiamo affettuosamente ribattezzato il “Professore delle Stelle”, oltre che il piacere di confrontarsi su materie che la sua proverbiale sapienza rendono meno ostiche anche agli occhi dei neofiti, l’onore di raccontare un’altra impresa scientificamente eccelsa.

In attesa di conoscere il prossimo approdo e di raccontare l’ennesima storia, a sfondo astrofisico, della quale, c’è da starne certi, il “nostro” sarà certamente protagonista.