IL GIORNO DI FESTA

La devozione ai Santi patroni, il dono atteso in tempi di ristrettezze, il primo gelato di stagione, il vero inizio dell’estate, il ritorno di una persona cara.

Alimentato dalla nostalgia di un tempo che mai più ritornerà, comunque intenso da assaporare nel suo significato intrinsecamente più intimo, il 29 giugno, festa dei Santi Pietro e Paolo è, senza dubbio, per ciascun savellese, il “giorno di festa”.

In altri termini, il momento idilliaco per riappropriarsi del senso di comunità, l’occasione più propizia per rinvigorire, anche solo idealmente, il legame con il proprio paese e le proprie origini seppur in un’epoca in cui lo splendore ed i fasti di un tempo sono forzosamente ed inevitabilmente riposti in un cassetto che difficilmente si potrà riaprire.

Proprio perché impresso in una dimensione interiore imprescindibile, anche questo 29 giugno rappresenta comunque un momento di festa collettiva.

Lo è anzitutto per chi porta il nome dei Santi, lo è per quelli che hanno fatto ritorno a casa per stringersi ai propri affetti e trascorrere insieme a loro questo giorno, lo è per i savellesi emigrati che, seppur lontani, si sentiranno comunque partecipi dell’atmosfera coinvolgente del dì di festa.

Rinvigorito dalla frescura che solo il paese sa regalare in periodi di caldo torrido come quello attuale, accantonati, per ora, gli impegni professionali che mi avevano costretto a dare forfait negli ultimi anni, dopo qualche tempo, anche io, mi preparo a rivivere, per intero, il giorno dedicato al culto dei santi patroni.

Inviati gli Auguri, in molti casi solo social, alle persone a me più care che portano i nomi dei Santi, esteso il pensiero a chi quei nomi li farà riecheggiare nella mia eternità, mi preparo ad una giornata intensa, aperta, come da tradizione, dai botti che preannunciano l’incedere della festa e dal suono della banda che ravviva strade altrimenti fin troppo silenziose.

La processione dei fedeli raccolti spiritualmente intorno ai Patroni, le rimpatriate con familiari ed amici, la piacevolezza di una festa che sul piano ricreativo sembra essere finalmente degna del blasone di un tempo: sono questi gli appuntamenti da non mancare nel programma festivo odierno.

La fiera non sarà affollata come negli anni più partecipati, le giostre non saranno così attrattive come in epoca adolescenziale, il clima non sarà magico come nei tempi in cui emergevano solidarietà e fratellanza, ma le premesse, per calarsi in un clima festaiolo comunque piacevole, sembrano esserci davvero tutte.

Non resta che coglierle, per far emergere l’essenza vera e reale del giorno tradizionalmente dedicato a due pilastri della Chiesa Cattolica patroni del nostro centro abitato.

Un’essenza intrisa di voglia di godersi un paese che si risveglia, anche se solo per un giorno, dal tram tram quotidiano, che si fa orientare dai colori delle luminarie, che si raccoglie intorno alla riproposizione di culti religiosi e popolari ben radicati nel tempo.

Quel tempo che richiede a noi tutti di vivere intensamente questi attimi e dar loro il valore e lo spazio che meritano.

Con l’auspicio che sia festa per Savelli e per tutti i savellesi, buon San Pietro e Paolo a tutti…