IN BOCCA AL LUPO GINO PAOLO

IN BOCCA AL LUPO GINO PAOLO

Foto Gino Paolo

Giusto qualche ora fa, Gino Paolo Chiarello ha lasciato Savelli, direzione Genova, per motivi di lavoro.

Per chi, come me, con lui ha condiviso tanto, “l’evento” è di quelli non lasciano indifferenti e che, anzi, fanno un certo effetto.

Parto dal dire che lascia il paese un ragazzo corretto, educato, umile, intelligente e mai sopra le righe.

Una persona d’altri tempi oserei definirla, di quelle che una comunità piccola quale la nostra dovrebbe tenersi stretta, per non disperdere un patrimonio intriso di sani valori di cui alimentarsi.

Da sempre “impegnato”, Gino Paolo è uno capace di “metterci la faccia” con garbo ed ostinazione, di saper stare con gli altri, di essere autoironico e piacevolmente irridente.

Il tutto con l’emotività che molti scambiano (o hanno scambiato) per debolezza, ma che è stata e resterà sempre la sua più autentica forza.

Mentre cerco di argomentare il dispiacere per questa sua “emigrazione”, solo l’ultima, in ordine di tempo, di un paese che convive dolorosamente con questa “piaga”, ripenso ai giorni della Sinistra Giovanile, alle battaglie “politiche”comuni, ai congressi di sezione infuocati, al suo sostegno quando mi sono candidato al Comune ed alla Provincia.

Ritornando a quei giorni e ringraziandolo per tutto, non posso che rivederlo lucido, attento nelle analisi e nei consigli, pronto a spendersi per la causa con tutto se stesso, al di là dei condizionamenti cui un giovane, per niente influenzabile come lui, ha mai badato.

Così come ricordo con piacere le tante serate insieme e le chiacchierate costruttive (anche se negli ultimi tempi la nostra frequentazione era meno assidua rispetto al passato), i campionati di Terza categoria condivisi, come le partite a calcetto fra amici.

All’indomani della sua ultima apparizione, a difesa dei pali del Savelli (amichevole di metà ottobre a Caccuri), il mio pensiero va allo “Squalo” di Le Castella ed al portiere in grado di superare, con personalità, “giornate no” che non prescindevano dal suo essere elemento insostituibile del “gruppo”.

Considerato tuttavia che si tratta di un inizio piuttosto che di una fine, la partenza di Gino Paolo la voglio salutare con piacere e convinzione, quelle stesse sensazioni positive con le quali gli consigliai, a suo tempo, di intraprendere il tirocinio da geometra per costruirsi un proprio percorso professionale.

Proprio quel futuro va ora materializzandosi; il fatto che ciò avvenga lontano da Savelli non è un problema, ma un’ulteriore opportunità per un atteso e meritato salto di qualità.

Per questo non voglio parlare di sfida, ma di nuova esperienza.

Se Gino Paolo la vivrà da “Gino Paolo”, si tratterà di un’avventura in grado di arricchirlo come uomo e come professionista.

Sarà quell’occasione che la Savelli di oggi non potrebbe mai offrirgli, da cogliere pertanto al volo, a conferma di risapute qualità morali e caratteriali.

Per tutto quello che verrà, in bocca al lupo ragazzo!!!