PERCHÈ BLOGGO

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Bloggo perchè penso…penso perchè sono

Ho riflettuto chissà quante volte sull’opportunità di scrivere un libro.

Spinto dal bisogno di tradurre la mia passione per il giornalismo, ho sempre cercato di abbozzare qualcosa che si potesse avvicinare ad un testo.

La convinzione di procedere si è però ripetutamente scontrata con la quotidianità: impegni professionali e personali, anche un po’ di malsana pigrizia, hanno prodotto “bozze” mai divenute “opere finite”.

Man mano che mi affannavo a trovare il “cosa” scrivere, è maturata l’idea del “come” scrivere ed anche per le mie reminiscenze classiche c’è stato da prendere atto del lato tecnologico di una globalizzazione imperante, addirittura svalutata.

Dall’idea del libro, per come usualmente inteso, ecco invece il blog, questo blog appunto.

Un rosvesciamento di prospettiva che avrei stentato ad immaginare, è presto detto: se il libro è intrigante per chi legge ed affascinante per chi scrive, il blog è un qualcosa che va oltre. Sarà anche meno solenne, ma è quotidiano e dinamico.

E’ un contenitore che presuppone interazioni continue, susseguirsi di eventi che divengono opinioni, espressioni di coscienza che si traducono in valutazioni e critiche.

E’ quello che mi serve per stare al passo con i tempi (non credo tuttavia che il virtuale possa soppiantare la realtà), ma anche per dettare i tempi.

So che quanto scriverò, o per dirla in gergo “bloggherò”, non sarà gradito a tutti, ma in fondo è per questo che scrivo: la mia verità è di per sé preziosa perchè unica; come tale, la custodisco gelosamente ed anche con un pizzico di presunzione.

Anche se soggetiva, è ancor più nobile perchè detta pubblicamente, senza veli, mettendoci la faccia, buona fede e rispetto degli altri, persino di quelli etichettabili come “nemici” o solo “indigesti”.

In tempi di troppe cose dette solo per “sentito dire”, di menti poco riflessive, per nulla autonome e pensanti, è comunque tanta roba, in quanto spirito critico e libero che assume la forma di un “post” o di un articolo.

Ho sempre avuto un’opinione, da bambino e da adolescente, da ragazzo e da giovane precario dal futuro incerto; anche e soprattutto adesso, la forza di quel pensiero rimane immutata.

Per questo “bloggo”, per questo nasce “il Ruggito di Ruggiero”…

Il “ruggito” racchiude la dirompente voglia di manifestare i miei convincimenti, mentre “Ruggiero” fa riferimento al mio nome d’arte, quel “Ruggiero Rizzitelli”, calciatore della Roma anni 80-90 che mi accompagna da sempre e che mi identifica, nel quotidiano, quasi quanto il mio stesso nome e cognome.

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