EL TIBURON – PER LA STORIA E PER LA SALVEZZA

Essenziale come il sole primaverile che irradia la terra calabra, la vittoria del Crotone al cospetto della blasonata Inter di Pioli è di quelle che si incastonano dritte negli annali della storia dello sport nazionale.

Oltre che per gli almanacchi, tuttavia, i tre punti ottenuti dagli uomini di mister Nicola servono a dar continuità al successo di Verona e ad alimentare sogni di gloria che hanno le sembianze, ora ben definite, di una salvezza che dista solo 3 punti, con l’Empoli oramai nel mirino dei rossoblu pitagorici.

Se alla vigilia eravamo stati facili profeti nel sentenziare che bisognava crederci fino alla fine, ma che per farlo serviva gioco forza sedersi, senza alcun timore, al tavolo delle big, l’impresa portata a termine da Falcinelli e compagni va ben al di là di ogni rosea previsione.

Specie i primi 45 minuti della vittoriosa sfida contro i nerazzurri, infatti, non lasciano alcun dubbio sulla reale intenzione del Crotone di voler vendere cara la pelle fino all’ultimo respiro.

Il Crotone migliore ammirato quest’anno allo “Scida” costruisce proprio nella prima frazione di gioco le basi di una vittoria strameritata, nella quale i propri meriti oscurano i demeriti di un avversario evidentemente “scarico”, sceso in Calabria con la convinzione, rivelatasi poi fallimentare, di far un “sol boccone” dell’undici rossoblu.

Intensità mai vista prima, condotta tattica irreprensibile, sfrontatezza alimentata dal pubblico delle grandi occasioni, attenzione ed equilibrio, giocate individuali di rara bellezza: questi gli assi portanti di un successo, costruito, prima, con superiorità disarmante e poi difeso con la classica sofferenza alla quale attingere in certe occasioni.

La vittoria del Crotone è la vittoria di Crotone e dei supporters rossoblu, finalmente motivati dal dare il proprio sostegno ai tanto reclamati “undici leoni”, ma è anche la vittoria di mister Nicola e di un gruppo di giocatori che nelle ultime uscite stagionali si sta esprimendo su livelli inimmaginabili ed, in alcuni casi, anche ben oltre i propri limiti.

Se a favore del mister torinese parla il corso di una stagione in cui la squadra non ha mai sfigurato pur essendo quasi sempre inferiore al proprio avversario, decisamente promettente, per il futuro prossimo, è la conferma di alcune individualità (Falcinelli, Ceccherini e Ferrari su tutti) accompagnata dal ritrovato piglio di alcuni calciatori (Martella e Trotta ad esempio) fin qui apparsi l’ombra di sé stessi.

Proprio uno stato di forma generale che ha raggiunto il picco nella parte decisiva della stagione è elemento su cui poggiare il senso di una rincorsa salvezza che vivrà di sette appuntamenti decisivi da qui fino al termine del campionato.

Analizzando gli elementi che avranno peso in questo sprint a due per la permanenza in serie A, ciò che traspare è che il Crotone è decisamente più in palla di un Empoli asfittico, inchiodato sul pari da un Pescara che avrebbe meritato anche il successo al “Castellani”.

Né a far pendere la bilancia dalla parte dei toscani può essere l’oggettiva difficoltà del calendario che attende il Crotone nelle prossime uscite.

Il Crotone visto ieri con l’Inter, infatti, può colmare gap tecnici di qualsiasi tipo, giocarsela alla pari con avversari più quotati e contare, cosa non affatto secondaria, su un ambiente finalmente ritrovato, pronto a rendere infuocati i prossimi incontri fra le mura amiche.

Per un finale di campionato in cui non resta che battersi, come avvenuto ieri, con temerarietà e coraggio, senza sentirsi sconfitti in partenza, consapevoli che differenze tecnico-tattiche, solo apparentemente incolmabili, possono dissolversi solo se si affronta ciascuna sfida con il classico “coltello fra i denti”.

Bisognerà farlo, per dar seguito al memorabile successo con l’Inter; bisognerà farlo, anche in questo caso, per la storia e per la salvezza…