EL TIBURON – FINO ALLA FINE

Dal Chievo al Chievo, per riaprire un discorso, quello della salvezza, fino a poche ore prima ritenuto pura utopia.

Il primo successo esterno nella massima serie, il secondo sui clivensi usciti sconfitti anche dalla sfida di andata dello “Scida”, oltre che per la storia vale per il rinnovarsi di una speranza che, seppur flebile, si riaccende d’improvviso.

I tre punti conquistati dagli uomini di mister Nicola rimarcano il fatto che i rossoblu pitagorici sono gli unici avversari credibili a poter contendere all’Empoli di Martusciello l’ultimo posto utile per evitare la retrocessione.

All’inizio di un mini campionato di otto partite che non lascia spazio a calcoli di sorta, i cinque punti di vantaggio dei toscani non sono pochi.

Un campionato qualitativamente scadente, specie nelle parti basse della graduatoria, la cronica sterilità degli empolesi in zona gol autorizzano tuttavia pensieri tutt’altro che negativi.

Senza badare ai destini altrui, al Crotone è richiesto ora uno sforzo supplementare, l’ultimo, per dire di averci provato fino in fondo e di averlo fatto senza rimpianti e recriminazioni.

Mettere da parte l’inesperienza mista ad inadeguatezza dimostrata per larghi tratti della stagione, dimenticare i tanti punti buttati via nei minuti finali di alcune partite, non abbandonarsi a rimpiangere quei pochi acquisti di spessore che avrebbero garantito una salvezza tranquilla sono le basi sulle quali poggiare un ritrovato entusiasmo per un finire di torneo che sarà comunque foriero di emozioni.

Se sul piano tecnico servirà necessariamente presentarsi con sfrontatezza al tavolo delle big, in particolare di quelle che faranno visita fra le mura amiche (Inter, Milan e Lazio), altrettanto indispensabile sarà l’atteggiamento improntato all’ottimismo che dovrà gioco forza coinvolgere la squadra e tutto l’ambiente che ruota attorno.

Finché l’aritmetica non dirà altro, alimentare il concretizzarsi di tutte le chance, anche quelle apparentemente più insperate, è il viatico migliore per prepararsi ad un finale nel quale, oltre ai valori tecnici, conteranno, e non poco, doti caratteriali in grado di sovvertire i pronostici della vigilia.

Già domenica prossima, al cospetto della blasonata corazzata nerazzurra occorrerà vender cara la pelle per cercare di dare continuità ai tre punti conquistati su suolo scaligero.

Sarà indubbiamente un’impresa ai limiti dell’impossibile, ma occorrerà crederci con ritrovata vigoria e con spirito beneficamente alimentato dal ritorno alla vittoria.

Servirà come il pane uno Scida addobbato a “catino”, servirà il sostegno del pubblico rossoblu, servirà che Falcinelli e compagni si presentino senza alcun timore, pronti a giocarsela a tutta con la consapevolezza che in fondo non c’è nulla da perdere.

Con un solo obiettivo: CREDERCI FINO ALLA FINE…