CRISTIANO RONALDO SBARCA IN ITALIA!

Cristiano Ronaldo alla Juventus è, senza alcun dubbio, il colpo più sensazionale delle ultime stagioni di calcio mercato estivo, almeno per quel che concerne il calcio italiano.

Era dai tempi dell’ascesa berlusconiana al Milan o, ancor più di recente, dell’arrivo sull’altra sponda di Milano del Ronaldo brasiliano, che non si assisteva, nel nostro campionato, all’acquisto di un calciatore così forte, il più forte insieme a Messi nel panorama mondiale odierno, uno dei più forti di ogni epoca.

Onore alla Juventus, quindi, squadra sempre più imbattibile all’interno dei confini nazionali ed ora reale favorita nella corsa alla Champions tanto agognata.

Sul piano strettamente tecnico, infatti, con l’arrivo del portoghese cresce esponenzialmente il divario fra i bianconeri ed il resto della serie A, cosicché ipotizzare il protrarsi di un’egemonia nazionale, già consolidatasi con i sette campionati consecutivi vinti, è praticamente una certezza.

Se Ronaldo alla Juventus significa però anche e soprattutto il configurarsi di una Juve europea pronta, finalmente, a conquistare il trofeo dalle “grandi orecchie”, vero è anche che non sono particolarmente d’accordo con chi dice che l’arrivo del talento di Madeira possa essere un bene per la crescita dell’intero movimento calcistico nazionale.

Ronaldo alla Juventus è un bene per la Juventus, per il fatturato della società torinese (di per sé già straripante rispetto al resto), per accrescerne il proprio prestigio internazionale, per arricchirne ulteriormente la bacheca, per far godere i propri supporters.

Ma pensare che l’arrivo del portoghese possa indurre ad un salto di qualità di tutto il movimento è pura eresia, se non retorica, addirittura finzione fatta passare per realtà da media, tv in primis, che, ora più di prima, possono continuare a vendere, ancora meglio, il prodotto più ricercato (la Juventus) alla platea di tifosi più nutrita (gli juventini appunto).

Motivo per cui passi che una Juventus al vertice, ancora più rinforzata con l’arrivo di Cristiano, faccia bene a tutti quelli che vivono di calcio, a quelli che ne parlano (molti), a quelli che lo guardano (con piacere delle pay tv, praticamente tutti), ma da qui a paventare che questo colpo possa far crescere il calcio italiano ve ne passa.

L’arrivo di Ronaldo, difatti, pone praticamente fine alla competizione nel campionato italiano, dando, a mio parere, una ulteriore spallata ad un calcio qualitativamente scadente, tanto sul campo che fuori.

La Juventus, che vinceva già gli scudetti con Matri e Quagliarella, con Ronaldo farà man bassa sui resti di avversari che tali sono sulla carta, tanto è il divario che esiste ed esisterà in campo fra i bianconeri e gli altri.

Ecco perché, si parlasse di una nuova legge su una ripartizione più equa dei diritti TV, si discutesse veramente di legge sugli stadi, si ponesse al centro il dibattito sul calcio giovanile, la favoletta sulla crescita del movimento potrebbe anche reggere.

In assenza di tutto ciò, l’arrivo di Ronaldo è invece un ulteriore passo verso la “norvegesizzazione” del calcio nostrano, con la Juventus che dopo questi sette campionati è destinata a vincerne altrettanti (almeno).

Ciò che cambia, in realtà, è solo che con Ronaldo, la squadra degli Agnelli si candida, verosimilmente, ad esportare questo modello vincente su scala europea.

Per noi tifosi delle altre squadre, non resta che tifare la maglia, riporre speranze ed illusioni, accontentarsi di qualche briciola ed assistere, nolenti o volenti, all’inesorabile propagarsi dell’impero bianconero.

Benvenuto Cristiano…